69° Festival di Sanremo: Top o Flop?

Sanremo Top o Flop

Ma a voi è piaciuto questo Festival di Sanremo?

Anche quest’anno siamo giunti al termine del “tour de force” più famoso della tv italiana che sprizza italianità da ogni poro e che allieta il popolo italico a suon di musica: ben 5 serate consecutive in una sola settimana. Assolutamente un’impresa ardua…il rischio “noia e pesantezza” è dietro l’angolo!

69. Questo è il numero dell’edizione 2019, andata in onda dal 5 al 9 febbraio e che ha visto trionfare tra lo stupore generale il giovane cantautore italo-egiziano Mahmood con la sua “Soldi”. Ad aggiudicarsi gli altri due posti del podio sono stati: 2. Ultimo; 3. Il Volo.                                                                                 

Secondo anno consecutivo per il direttore artistico e frontman nella conduzione, Claudio Baglioni, chiamato a bissare i grandi numeri che lo scorso anno hanno mandato in brodo di giuggiole i vertici di “mamma Rai”.

Missione compiuta? Decisamente no!

E non siamo solo noi a dirlo (si tratta ovviamente di sensazioni e pareri personali e del tutto opinabili), basta infatti fare un giro sui social network (o anche buttare un occhio sui dati Auditel, mettendoli a confronto con quelli dello scorso anno) per carpire il velo di noia e freddezza che si è abbattuto ed è stato percepito dal pubblico. Freddezza avvertita già dalla scenografia: priva di fiori e scale, piatta e sterile, come definita da qualcuno. Prerogativa di questo Festival di Sanremo sembra esser stata la “fretta”. Tutto troppo veloce, quasi improvvisato, tutto di corsa, siparietti “comici” poco “comici”, super ospiti intervallati tra una canzone e l’altra senza una reale logica e mandati via dopo 4 parole messe in croce; mancanza di sintonia tra i conduttori. Non pochi, infatti, sono stati i momenti di gelo da parte del pubblico, come reazione agli sketch “divertenti” posti come intermezzo tra i lanci dei concorrenti in gara. Unica aspettativa non deludente: l’immancabile best of di Claudio Baglioni (mica poco!).

Se da un lato abbiamo avuto un Baglioni un po' perso e ingessato, di meglio non hanno fatto le altre due spalle alla conduzione, sulle quali erano state riposte grandi aspettative, visti anche i nomi altisonanti: Virginia Raffaele e Claudio Bisio.

Due grandi comici ai quali è stato chiesto di spogliarsi dei comodi panni di “saltimbanco/trasformisti” per vestire quelli più rigidi e formali di “conduttori di Sanremo”. Non poteva esser fatta scelta peggiore. Come si fa a relegare una “one women show” come Virginia Raffaele, già alla sua seconda esperienza sanremese, che nel 2016 con Carlo Conti ci ha fatto letteralmente “volare” con soli 5 minuti di imitazioni, al ruolo di “bellona” che lancia canzoni e spot pubblicitari? Con ciò non stiamo di certo negando la bellezza della “mutaforme” Raffaele, stiamo solo dicendo che quello non è il suo ruolo, lei è oltre la bellezza (che in questo caso funge solo da valore aggiunto)…lei è un talento, che non può rimanere inespresso! Stesso discorso per Claudio Bisio, già più avvezzo della collega alla conduzione, per anni mattatore di Zelig, che in queste vesti serie e composte sembra proprio non esser stato a suo agio. Troppo controllo, troppa freddezza…troppo copione!

Festival di Sanremo 2019: cantanti in gara.

Passiamo adesso in rassegna la rosa dei 24 cantanti in gara. Sparita la classica divisione tra “big” e “giovani” ci siamo ritrovati di fronte ad un'unica categoria: i Campioni. La rassegna in questione vogliamo farla in maniera diversa, insolita ovvero attraverso i tweet/commenti più ironici e divertenti passati in rete e che racchiudono ed esprimono al meglio il sentiment comune del pubblico sanremese:

mahmood sanremo

Con questa simpatica rassegna popolare, chiudiamo quest’articolo ma non prima di precisare che quanto scritto poc’anzi deriva solo ed esclusivamente da sensazioni personali ed opinabili. Nessun rancore, nessun accanimento o antipatia…ma semplice libertà di pensiero. D’altronde Sanremo è anche questo, una lente d’ingrandimento spietata, un po' celebrazione di usi e costumi della penisola e un po' gioco al massacro, in cui ognuno si diverte ad esprimere la propria opinione senza troppi fronzoli o peli sulla lingua.

Tra critiche e celebrazioni, tra elogi e demonizzazioni, tra standing ovation e rivolte contro la classifica finale, anche questo Festival di Sanremo è passato e anche quest’anno (nel bene o nel male) siamo qui a parlarne in perfetta linea con la più sacra legge dello spettacolo: il “…purchè se ne parli”!

E a voi è piaciuto questo FESTIVAL DI SANREMO 2019?

Non ci resta che darvi appuntamento al prossimo anno. Passo e Chiudo. #peaceandlove

 

Pasquale Angelino

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